L’Irpinia non ha masi associato con forza la propria immagine al cinema, pur essendo già stati realizzati nel
passato dei piccoli festival e pur essendo presenti nella cultura del territorio diverse connessioni con la settima arte:
basti pensare ai tanti artisti irpini impegnati a livello cinematografico nel corso degli anni, alle location e ai borghi
sfruttati per riprese cinematografiche, o alle attività collaterali legate al Mondo del Cinema.
Per questa ragione, l’idea
di fondo del festival è quella di restituire centralità al borgo di Trevico, meraviglioso “belvedere d’Irpinia”, città natale di Ettore
Scola, realizzando un festival esperienziale che consenta a fruitori, troupe e appassionati di vivere il centro storico e partecipare
del suo racconto, al duplice fine di creare entusiasmo in una tematica sentita ma mai del tutto assunta come patrimonio
locale e favorire la diffusione della particolarità e della bellezza dei luoghi.
Ma se Trevico non può che esser centrale nella
narrazione, sarebbe sciocco relegare questo progetto ad un solo borgo: con l’auspicio di tramutarlo in un festival Irpino il
Festival del Cortometraggio Ettore Scola Esporterà le sue mostre tematiche, alcuni workshop e alcuni spettacoli della sezione
teatrale del Festival in altri borghi, scelti tra i più belli d’Irpinia, a partire da quelli di Gesualdo e Lauro.